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Come combattere la noia ai tempi del Coronavirus

Sei attività per passare il tempo in questi giorni di quarantena forzata


Le crisi e le avversità, spesso diventano occasione di crescita interiore.

(Isabel Allende)


Siamo nel bel mezzo di un momento storico complicato, causato dalla diffusione di un nuovo virus al quale il nostro organismo non è preparato. Per sconfiggerlo, o almeno per evitarne la diffusione incontrollata, abbiamo dovuto imporci dei limiti e modificare le nostre abitudini quotidiane. Una sfida non banale, nella quale si nascondono insidie che non dobbiamo sottovalutare, per mantenere in forze il nostro benessere mentale oltre che fisico. E la noia, lo sconforto fino alla depressione sono rischi che dobbiamo e possiamo prevenire con semplici accorgimenti e un po’ di fantasia.

Con questo articolo spero quindi, con qualche piccolo spunto e idea, di poter solleticare la vostra fantasia per rendere questo momento critico, come suggerisce Isabel Allende, un motivo di crescita interiore. Ma se semplicemente ci regaleremo anche solo un po’ di spensieratezza, ci saremo comunque fatti del bene. Ecco allora i miei sei consigli.

IN QUESTO ARTICOLO:

  1. Non dimenticare le buone abitudini
  2. Coltivare le proprie passioni, o scoprirne di nuove
  3. Andiamo a museo?
  4. Mens sano in corpore sano
  5. Tutta la biblioteca mondiale online by Unesco
  6. Il giusto sound per ogni momento

1. Non dimenticare le buone abitudini

L’associazione più comune al non dover uscire di casa è trascurare il proprio aspetto fisico o eliminare quelle abitudini che sono legate alla quotidianità. Radersi per l’uomo, truccarsi per la donna, abbandonare il pigiama e “mettersi in ordine” per uscire sono abitudini che possono aiutare ad assecondare più lentamente il cambiamento e non patirne l’impatto. Non è una regola valida per tutti, sia chiaro, seguite i vostri piaceri; qualcuno si sentirà maggiormente a suo agio sollevandosi finalmente queste pratiche che la società velatamente ci impone, soprattutto i primi giorni. Provate, sperimentate… anche conoscere meglio noi stessi in queste situazioni è motivo di accrescimento.


2. Coltivare le proprie passioni, o scoprirne di nuove

Abbiamo tutti qualche passione o hobby ai quali non dedichiamo mai abbastanza tempo di quello che vorremmo? Bene, è il momento migliore per valorizzarli e dedicarci a loro. Il giardinaggio, la lettura, la scrittura, la fotografia, il bricolage o la cucina…. con un po’ di fantasia ogni hobby, non per forza casalingo, si può adattare ad un periodo di limitazione degli spostamenti, credetemi. Per esempio io amo viaggiare e la fotografia paesaggistica, urban e street, passioni naturalmente “da esterno”, ma con un po’ di fantasia, riadattabili alla contingenza. E allora mi alleno con lo “still life” in mancanza di paesaggi da immortalare, rivivo i miei viaggi passati scrivendone articoli e riordinandone le foto, sogno i futuri leggendo blog o guardando video. E sognandoli, mi preparo a quando tutto tornerà alla normalità. La mente e i sogni non si possono rinchiudere in quattro mura, lasciamoli viaggiare.

Per aiutarvi vi segnalo due blog molto interessanti e di qualità. Anna, con il suo l’ennesimoblogdicucina.com ci regala tante ricette sfiziose e divertente da tutto il mondo. Europa, Americhe, Asia e una sezione esclusivamente Veg sono gli ingredienti che Anna serve in tavola con passione e sapienza. Fatevi ispirare e viaggiate alla scoperta dei sapori dal mondo.

Se invece volete appassionarvi al giardinaggio e al fai da te date un’occhiata al blog https://blog.doitgarden.ch/it/ . In particolare nella sezione Fai da Te potete trovare tante idee simpatiche per lavoretti di bricolage e upcycling, spiegate semplicemente e con dettaglio.

Buono svago!


3. Andiamo a museo?

Perché non concederci una visita a museo? Siete mai stati al Louvre? Avete mai visitato le stupende collezioni della Pinacoteca di Brera, o volato oltre mare per ammirare il Metropolitan di New York? Ecco il momento per farlo direttamente dal nostro divano di casa! Lo so non è la stessa cosa, ma può aiutarci a rimpinguare la nostra travel bucket list per il futuro, oltre a scoprire arte e cultura che ancora non conosciamo.

Ecco i link per accedere a 10 musei comodamente da casa: tours virtuali e collezioni online. Buona visione!

Buona visita!


4. Mens sana in corpore sano

Come sosteneva Decimo Giunio Giovenale, prendiamoci cura anche della nostra forma fisica. A proposito, avete mai provato a toccarvi le punte dei piedi senza piegare le ginocchia? Beccati… Andate a correre tutti i santi giorni ma non riuscite a chiudere questo semplice esercizio da quando avete superato i 10 anni…??? Nessun timore, ecco la soluzione. La disciplina Yoga vi aiuterà a mantenere in equilibrio il vostro stato psicofisico, minato in questi giorni dalle preoccupazioni delle notizie.

Vi segnalo due associazioni che sui rispettivi siti danno la possibilità a tutti di seguire gratuitamente le lezioni di Yoga, sia in diretta che in differita. Non ci conosciamo mai abbastanza e ritagliarsi del tempo per scoprire attività fisiche differenti da quelle che pratichiamo ordinariamente è un ottimo motivo di accrescimento.

Buona attività!!!


5. Tutta la biblioteca digitale del mondo by Unesco

L’Unesco ha avuto una grande idea. Rendere libero l’accesso alla biblioteca digitale mondiale su internet. Sia per noi grandi che per i nostri figli, questo momento può essere utile per accrescere culturalmente. Non è mai tardi per imparare, e non si finisce mai di farlo.

Mappe, testi, foto, registrazioni, filmati di tutti i tempi e cimeli culturali di tutte le biblioteche del pianeta spiegati in sette lingue diverse. Trovate tutto a questo link www.wdl.org

Buona cultura!



6. Il giusto sound per ogni momento

Anche l’orecchio vuole la sua parte! Va bene i flashmob urlanti dai balconi, va bene la classica radio che inevitabilmente ricade sulle notizie di attualità, ma ci serve un’alternativa anche sonora! Oltre ai già famosissimi spotify e amazon music vi consiglio Spreaker.com. Una piattaforma dove potrete trovare tantissimi podcast e dirette radio scegliendola per argomenti; naturalmente c’è anche la categoria viaggi!!! E se avete sempre sognato di fare il/la deejay, in pochi passi potrete creare il vostro podcast personale, vi saranno necessari semplicemente il pc e un microfono… e il vostro sound naturalmente!!!

Vi consiglio il canale del mio grande amico Ramon, Radio Rama22, di cui sono stato ospite nella sua prima diretta serale. Musica italiana da cantare a squarciagola, grandi classici o ultime novità, tribal music da ballare o puntate dedicata ad un singolo artista; Ramon, seppur da amatore, gestisce con maestria microfono e “consolle” regalandoci momenti di spensieratezza e note sempre azzeccate. Potete seguirlo anche sulla sua pagina Facebook per rimanere aggiornati degli orari delle dirette, o sul canale Radio Rama22 per riascoltare i podcast passati.

Buon ascolto!

Con questo articolo spero di avervi dato qualche interessante spunto per superare al meglio questo momento difficile, rispettando la prescrizione di non uscire se non per necessità reali. Condividetelo con chi pensiate possa essergli utile o con gli amici di facebook, e non dimenticatevi di scrivermi nei commenti qual è il vostro metodo per cercare di rendere questa crisi, occasione di crescita personale.

Buon Viaggio…interiore!

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Europa Idee e suggerimenti Romania

Bucarest e il Castello di Dracula in un weekend

Vi porto alla scoperta della capitale della Romania con un assaggio di Transilvania in soli tre giorni

Il 2019 è stato per me un anno di molte scoperte, sia a lungo raggio, come il magnifico viaggio in Malesia e Singapore, sia di breve durata, come il weekend di cui voglio parlarvi oggi: Bucarest e il Castello di Dracula in un weekend, in Transilvania. Partiamo!!!


IN QUESTO ARTICOLO:

Arco di Trionfo, Bucarest – foto by Canva

Come arrivare a Bucarest

E’ inizio novembre, un giovedì per l’esattezza, quando parto da Milano Malpensa in direzione Bucarest, con un volo Ryanair acquistato qualche mese prima alla modica cifra di € 12,90 a tratta. Potevo forse farmi scappare l’occasione di questo volo amico (come mi piace definirli), ancora più amico degli altri? Certamente no. Le città italiane collegate a Bucarest con voli diretti, oltre a Milano, sono Firenze, Torino, Palermo, Pisa, Bari, Venezia, Roma, Napoli, Catania, Alghero, Bologna e Pescara. Le compagnie che principalmente offrono queste tratte sono Wizz Air e Ryanair.

Arrivo nella capitale rumena ad orario di pranzo, e col mio solo bagaglio a mano mi dirigo all’uscita per capire che mezzo prendere per raggiungere il mio alloggio. Infatti, l’aeroporto Otopeni-Coanda dista circa 20 Km scarsi dal centro di Bucarest, città molto congestionata dal traffico automobilistico.

Lo so cosa vi state chiedendo ora. Qual è il metodo migliore per raggiungere il centro di Bucarest dall’aeroporto? Mezzi pubblici o taxi? Le soluzioni possono essere svariate, ma quale scegliere e perché? Ve lo spiego in questo breve articolo dedicato COME RAGGIUNGERE IL CENTRO DI BUCAREST DALL’AEROPORTO OTOPENI.

Arrivo quindi in centro e mi dirigo a piedi verso l’abitazione che mi ospiterà per qualche notte, in pieno centro storico, nel quartiere LIPSCANI, zona quasi completamente pedonale e interdetta alle auto.

Bucarest, cosa fare e vedere? Il Castello di Dracula

Il suo fascino nasce dalle svariate anime di un passato ruspante e travagliato e la voglia di un futuro da protagonista. Si percepiscono tutte le influenze del suo passato, camminando tra i suoi vicoli… suoni di una lingua latina, tratti somatici sovietici, temperamento turco, segni architettonici francesi della Belle Epoque si mischiano al rumore incessante dei moderni cantieri edili che scrivono il futuro e al via vai caotico del traffico. Benvenuti nella Bucarest di oggi!

Una città che, come altre rumene di cui vi parlerò in futuro, si sta mostrando al palcoscenico turistico negli ultimi anni grazie ai numerosi voli lowcost.

Ma oltre a passeggiare tra i suoi vicoli del centro storico, cosa non bisogna assolutamente perdersi? Ecco i miei consigli.

Edifici e Monumenti di Bucarest da non perdere

  • PALAZZO DEL PARLAMENTO: è il secondo edificio governativo, dopo il Pentagono, più grande del mondo; con 350.000 mq, innumerevoli stanze di marmo e lampadari sfarzosi é sede del Parlamento rumeno e il suo nome originale ai tempi del regime comunista era Casa del Popolo (Casa Poporului). Si trova in strada Izvor, 24, fermata Metro: stazione Izvor/Unirii. E’ visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 16 e il costo è di circa 24 LEI. A questo link potrete prenotare la vostra visita in autonomia: http://cic.cdep.ro/en/visiting/visiting-routes
  • PIAZZA DELLA RIVOLUZIONE: uno dei simboli della città e della sua più recente rivoluzione con la caduta di Ceausescu. Si trova nel centro di Bucarest e al centro della piazza svetta il Memoriale della Rinascita, altro 25 mt e costruito in memoria di quei giorni. L’indirizzo in rumeno è Piata Revolutiei non serve fare alcun ticket.
  • PALAZZO REALE: si trova di fronte a Piazza della Rivoluzione ed era il centro del potere monarchico rumeno. Ricostruito tra il 1927 3 il 1937 è attualmente sede del museo d’arte nazionale
  • PIAZZA UNIRII: una delle piazze più grandi della città, costruite dal dittatore Ceausescu, è uno nodo centrale del trasporto pubblico. E’ dominata da un grande centro commerciale e vale la visita il suo piccolo parco centrale con fontane e panchine per rilassarsi.
  • ŞOSEAUA KISELEFF: il principale viale della città; ampio, alberato, ad altezza centrale ospita l’ Arco di Trionfo costruito nel 1935, trovando ispirazione nel più famoso monumento parigino. Su questo lungo viale troverete diversi musei interessanti tra i quali quello di geologia e quello di storia naturale.
  • ATENEO RUMENO: è la sala di musica principale della città, centro di riferimento musicale. E’ considerata la più bella opera architettonica di Bucarest, con la sua cupola alta 40 mt e le sue 12 colonne che accolgono in ingresso. Elegantemente rifinita al suo interno è sede della Filarmonica “George Enescu”.
  • CATTEDRALE PATRIARCALE: la Cattedrale dei Santi Costantino e Elena si trova vicino al centro storico di Bucarest, precisamente in Aleea Dealul Mitropoliei 2; è una cattedrale ortodossa molto affascinante ed è attualmente sede ufficiale del patriarca di tutta la Romania.

Se volete una visita guidata e privata della città che include diversi di questi monumenti vi consiglio questa VISITA GUIDATA DI BUCAREST.

Attività da non perdere a Bucarest, il Castello di Dracula

  • LIPSICANI: fa parte del centro di Bucarest questo quartiere non ufficiale, principalmente a traffico esclusivamente pedonale. Ospita diversi negozietti di artigianato e numerosi locali della movida della città. E’ l’area più viva, la parte di città che non dorme mai. Se avete il sonno leggero vi consiglio di non soggiornarci, ma vivetela sia di giorno che di notte. Insomma, è l’ombelico della società più giovane di Bucarest.
  • CARU’ CU BERE: locale storico, tipico e probabilmente il più famoso della città. All’interno di un palazzo storico, il locale è stato fondato 130 anni fa. Il ristorante offre leccornie della tradizione, e se volete trovare posto è necessario prenotare. I prezzi sono leggermente sopra la media, ma accettabili per le tasche italiane. Per chi non riuscisse e riservare un posto è possibile anche entrare e dare uno sguardo al tipico arredamento interno che ne caratterizza lo stile. SITO WEB
  • TRANSILVANIA: per completare una visita già molto interessante con la sola città di Bucarest, vi consiglio di visitare la Transilvania, regione dei tanti castelli medievali, tra cui quello più famoso (ma non per forza il più bello) del Conte Dracula. Se avete qualche giorno in più di un weekend vi consiglio di noleggiare un’auto e girare questa stupenda regione, ammirandone i paesaggi di boschi sconfinati, i suoi confini montuosi e i numerosi centri medievali. Una notte e due giorni pieni possono essere un ottima soluzione; viceversa, se avete a disposizione il solo weekend, da Bucarest partono diversi tours in giornata per visitare i principali castelli. Vi consiglio questo che ho provato personalmente, con pick up direttamente al vostro hotel e in lingua italiana. ESCURSIONE CASTELLO DI DRACULA E CASTELLO DI PELES

In conclusione

Prima di partire ero in parte scettico di cosa Bucarest potesse riservarmi. Sicuramente curioso come ogni partenza per una meta non ancora visitata, ma devo ammettere che non avevo aspettative altissime. Anche se non dovremmo farci condizionare da stereotipi o generalizzazioni, nella nostra società italiana tra gli anni ’90 / ’00 non passava un’idea entusiasmante dei paesi dell’est, tra cui la Romania. Visitarla ha consolidato la mia convinzione: la scoperta di luoghi mai visti e culture diverse sono indispensabili per costruirsi la propria idea indipendente, libera da pregiudizi, falsi miti e leggende dei mass media. Quindi sciogliete gli ormeggi e andate a visitare Bucarest e la Romania, non ne rimarrete delusi.

Buon Viaggio!!!

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Europa Info utili Romania

Come raggiungere il centro di Bucarest dall’aeroporto Otopeni

Siete prossimi ad un weekend a Bucarest e vi state chiedendo quale sia il metodo migliore per raggiungere il centro città dall’aeroporto Coanda – Otopeni? Siete sull’articolo giusto. Nelle prossime righe infatti vi elencherò i mezzi possibili, i loro costi e tempi per arrivare in città una volta atterrati in suolo rumeno.

Innanzitutto, se non l’avete ancora fatto, potete leggere l’articolo che ho pubblicato sul mio weekend a Bucarest e al Castello di Dracula in Transilvania. Potrete trovare degli spunti interessanti.

Venendo all’argomento di questo articolo va detto che l’aeroporto Otopeni dista circa 20 chilometri dalla città di Bucarest; una distanza mediamente breve, ma i tempi necessari per percorrerla possono variare anche di tanto, in base al mezzo scelto e al traffico cittadino.

Nelle prossime righe vi indicherò quali sono i diversi mezzi, i loro costi e le informazioni utili per come prenderli, per raggiungere il centro città di Bucarest, una volta atterrati all’aeroporto Internazionale Otopeni.


Mezzi pubblici per raggiungere il centro di Bucarest dall’aeroporto

Autobus

(sezione aggiornata leggere fino alla fine)

Le linee di autobus disponibili per raggiungere il centro di Bucarest dall’aeroporto sono due, la 780 e la 783. La fermata per entrambi si trova in prossimità dell’uscita dell’area arrivi voli domestici (Sosiri in rumeno). Attenzione, voi arriverete dagli arrivi internazionali (Sosiri Internazionale), seguite quindi le indicazioni per raggiungere l’aerea Sosiri dall’interno dell’aeroporto, da lì uscite e vi troverete davanti la fermata dei bus. Prima di uscire ricordatevi di effettuare il biglietto presso i distributori automatici situati a fianco all’uscita dell’area Sosiri (non è possibile acquistarli a bordo).

Ad oggi il costo è di circa 0,80 € per la singola corsa per il centro (ca 3,5 LEI moneta rumena). La linea 783 è più indicata per numerose fermate del centro, le principali sono Universitate, Piata Romana, Piata Victoriei, Piata Unirii, tutte connesse dalla metropolitana. Il tragitto dura circa 45 minuti in condizioni di traffico normale, nell’ora di punta anche oltre l’ora.

Se invece dovete andare alla stazione dei treni (Gara de Nord), vi conviene prendere la 780. Sul sito ufficiale della società STB SA (che gestisce le linee bus) potete consultare orari aggiornati.

AGGIORNAMENTO GENNAIO 2024: da dicembre 2023, la linea 783 Express è stata sostituita con la linea 100 Express. Il percorso rimane invariato, mentre sono migliorati gli orari: di giorno le partenze sono ogni 15 minuti, ogni 30 invece durante la notte.

Il costo di un biglietto della durata di 90minuti è di 3 lei (€ 0,60) e ora è possibile fare il biglietto a bordo tramite certe contactless.

Scarica la mappa delle fermate.

Treno e Shuttle

Un metodo più immediato per raggiungere la stazione dei treni Gara de Nord è prendere lo shuttle bus dall’aeroporto che vi porterà alla stazione dei treni vicina all’aeroporto; da lì prenderete il treno per Gara de Nord. La fermata della navetta è proprio fuori dagli arrivi (Sosiri) e gli orari tra lei e il treno (Henri Coanda Express) sono sincronizzati. Il costo (navetta+treno) è di circa € 1,70 a singola corsa e per consultare gli orari andate sul sito della società che gestisce le tratte a questo link CFR CALATORI.

Continua a leggere, nelle prossime righe trovi le soluzioni per raggiungere il centro città di Bucarest dall’aeroporto Otopeni con mezzi privati.

Mezzi privati per raggiungere il centro di Bucarest dall’aeroporto

Taxi tradizionale o Uber

Se non viaggiate da soli e potete dividere i costi tra più persone, sicuramente il servizio di taxi (tradizionale o Uber) è il più indicato. Ma ATTENZIONE, dovrete seguire delle indicazioni ben precise che differiscono dalle nostre abitudini e che trovate nelle prossime righe.

Quando uscite dall’aeroporto non dovrete infilarvi nel primo taxi disponibile o cercare di contrattare con qualche tassista. All’interno dell’area Sosiri, proprio di fronte all’uscita, troverete dei distributori automatici (simili a quelli dei biglietti bus), con i quali prenotare la vostra corsa (Clever Taxi). Seguendo le istruzioni sullo schermo, impostate la destinazione, scegliete la compagnia e il tipo di auto che desiderate (ce ne sono di diversi prezzi in base alla capienza e lusso del mezzo). Stampate la ricevuta di prenotazione nella quale sarà riportato il tempo di attesa, il nome della compagnia e il numero del taxi, che ritroverete indicate sulla portiera dell’auto, e recatevi all’area taxi all’esterno. I costi vanno da € 0,30 a € 0,80 a chilometro in base all’auto e compagnia; tuttavia quanto pagherete a destinazione, il costo potrà variare leggermente anche in base ai tempi di percorrenza (fate accendere il tassametro). Per farvi un’idea considerate che in condizioni di traffico normale, i costi per raggiungere il centro si aggirano sugli 8/13 euro per un’auto di classe base (Dacia Logan).

UBER è funzionante in Romania, anche se i costi già bassi dei taxi, la rendono un po’ meno competitiva rispetto ad altri paesi; il vantaggio, se si è registrati all’app e collegati ad un conto di pagamento, è di non dover pagare la corsa in contanti e di non dover interagire eccessivamente con guidatore, in caso di difficoltà con la lingua. Per il corretto utilizzo di Uber, vi consiglio di consultare direttamente il sito dell’azienda a questo link.

Noleggio automobile

Noleggiare un’auto a Bucarest è molto consigliato se avete in previsione di visitare delle mete al di fuori della città, come per esempio la visita ai castelli della Transilvania. Se siete un gruppo di più persone può anche essere più conveniente economicamente rispetto al taxi. Le strade sono abbastanza comode anche per chi non è un guidatore esperto e le normative sono quelle europee. Per prenotarla vi consiglio un portale che mette a confronto le diverse società di noleggio, così da scegliere la soluzione migliore. Personalmente a necessità uso Rentalcars, ma in rete ne trovate di svariati.

Transfer privato

Se siete un gruppo di più persone, o se vi piace la comodità, potete valutare un transfer privato. L’autista vi accoglierà agli arrivi all’interno dell’aeroporto e vi accompagnerà alla destinazione desiderata.

Su internet trovate diverse compagnie, ma se volete andare sul sicuro vi consiglio di affidarvi a questo provider, cliccando a questo link. Sul sito potrete trovare anche diverse idee di escursioni e visite guidate per il vostro weekend a Bucarest, cliccando qui.

Queste sono le diverse soluzioni per raggiungere il centro di Bucarest dall’aeroporto Coanda-Otopeni; spero possano esservi utili e cercherò di tenere aggiornato l’articolo con eventuali cambiamenti. Per quanto riguarda le indicazioni di prezzi e orari, essendo informazioni soggette a variabili, consiglio sempre di verificare sui siti delle società gestori delle tratte. Se pensi che questo articolo sia utile, condividilo con i tuoi amici sui social, e se noti qualche cambiamento, segnalamelo nei commenti.

Buon Viaggio!!!

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Idee e suggerimenti Sud America

Cartagena de Indias: affascinante Colombia

“Vedrai, a Cartagena ogni cosa è diversa.
Questa solitudine senza tristezza,
questo oceano incessante,
questa immensa sensazione di essere arrivato.”
Gabriel Garcia Marquez



La Ciudad Heroica, raccontata da Virginia.

Quando ho iniziato a scrivervi questo articolo ero seduta per strada, fra i colori pastello delle case coloniali del quartiere storico di Cartagena de Indias chiamato Getsemani. Circondata dai fiori, l’anima accarezzata dal sottile acquarello dell’amico pittore, che intinge le setole nell’aria colorata della città per trovare colore.

Sono seduta con un libro di poesia fra le mani, ma la poesia più bella da leggere è Cartagena stessa. Con la sua fresca e piena bellezza, ma anche le sue contraddizioni. Il lusso del Caribe e la povertà della favela. Una sedia in fronte al mare, bambini che giocano a pallone, tanti bambini, il mango, e il caldo, molto caldo. Il Castillo San Felipe che continua a proteggere la città dai pirati con i suoi cannoni. La Popa, monastero collocato nel punto più alto, che la protegge con croce e benedizioni. E che divide la Cartgena ricca dalla Cartagena povera.

C’è un punto dove le differenti bellezze della città si fondono, ovvero il Mercato Bazurto. Spettacolo unico di vita e commercio. Mettere piede nel Mercado significa attraversare una frontiera di odori e materia, entrare in una dimensione sospesa nel tempo, nell’aria calda e polverosa dove vibra il ritmo disordinatamente armonico delle urla e delle voci di uomini e donne. Personaggi che animano il Mercado, personaggi di uno spettacolo senza tempo. Su un palcoscenico a mille dimensioni, perché anche lo spazio è unico, uscito da un doppio sogno di Borges ed Escher. Un via vai incessante di persone, fra i banchi di spezie, teste di pesce, scarpe, banane, bancali di meravigliosa frutta esotica, cani, sporcizia, pentoloni di ottimo arroz (piatto colombiano a base di riso). Un tripudio travolgente di vita. Dove tutto e tutti diventano odore colore e musica. 

Un gruppo di giovani del luogo, meravigliosamente innamorati della propria città e del Caribe nelle sue molteplici manifestazioni, si sta dedicando alla valorizzazione di questo luogo, dando forma artistica a questa Torre di Babele di sensazioni, portando concerti e arte visuale. Il Mercato è già Arte, gli artisti con i loro murales traducono per noi profani il linguaggio antico ed eterno del luogo. Seguiteli, contattateli se volete avere uno sguardo diverso sulle infinite meraviglie del Caribe: Zoco Sorongo.

Cartagena è molto di più dell’incantevole pittoresco accrocchio di strade del centro storico, patrimonio dell’UNESCO. E’ una costante eccitazione dei sensi e dell’intelletto. Tutto qui sembra permanere eterno. La bellezza del Caribe: le case coloniali, le strade sporche, il cibo, i pesci, il mare, la fortezza e il monastero. I Pirati sempre attesi all’orizzonte… Benvenuti nella Ciudad Heroica!!!

Vi è piaciuto il racconto di Virginia? Se volete potete seguirla su Instagram @virginia_pocahontas.


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Singapore: in quale zona alloggiare?

In quale quartiere è meglio soggiornare nella metropoli asiatica? Vi racconto le diverse soluzioni

Singapore è un insieme di isole città stato del sud est asiatico non eccessivamente estesa e molto ben servita in quanto a mobilità pubblica. La città, centro turistico, economico e commerciale, vanta una rete di metropolitane molto efficiente che permette di spostarsi in poco tempo in tutte le sue zone.

Se avete in programma di visitarla, vi starete chiedendo: in quale zona è meglio soggiornare? E con che criteri scegliere il quartiere dove dormire durante la vostra permanenza? La scelta dipenderà da diversi fattori.

Innanzitutto dovete pensare a quali sono le vostre esigenze personali e allo spirito di adattamento che vi contraddistingue, quali attrazioni avete deciso di visitare e che budget di spesa siete disposti a spendere. Se avete già viaggiato nel sud est asiatico, dovete sapere che il costo della vita di Singapore è in media più alto rispetto ad altre città come per esempio Kuala Lumpur o Bangkok.

In questo articolo, vedremo insieme i principali quartieri della metropoli asiatica, analizzandone i pregi e il costo indicativo delle fasce di strutture ricettive presenti. Inoltre vi consiglierò qualche struttura.

Mobilità a Singapore

Come accennato, per muovervi a Singapore potete tranquillamente affidarvi anche solo alla metropolitana; pulita ed efficiente copre tutte le zone principali della città. Ecco una mappa della rete metropolitana che vi consentirà, in base alle attrazioni che volete visitare, di decidere quale sia la zona più consona al vostro soggiorno. La fonte è il sito di LTA, società governativa che gestisce le linee metropolitane di Singapore (qui il link al sito) – aggiornamento gennaio 2020.


Quartieri dove soggiornare

  • MARINA BAY

Il quartiere di Marina Bay è adiacente al centro ed è la zona che affaccia sulla baia; è il più esclusivo e ovviamente ospita strutture ricettive di alto livello e costo. E’ il quartiere ideale per chi vuole una soluzione di prestigio e vivere la vita serale della città senza badare a spese. Offre infatti la presenza dei ristoranti e negozi più alla moda e di molte attrazioni turistiche come la ruota panoramica. Da Marina ci si può spostare in tutte le zone della città comodamente; infatti, quasi tutte le linee della metropolitana convogliano in questo quartiere centrale.

Quale hotel scegliere a Marina Bay? Sinceramente il suo stile non si addice né ai miei gusti né ai miei standard economici, ma se questa zona rispecchia i vostri desideri non potrete fare a meno di soggiornare al Marina Bay Sand. Chiamarlo hotel è riduttivo perché al suo interno offre servizi di ogni tipo, tra cui diversi ristoranti, un centro commerciale con casinò aperti al pubblico, uno sky bar da sogno e la famosa piscina a sfioro sul tetto (infinity pool), posta al piano 57 con vista mozzafiato sulla baia e di utilizzo esclusivo della clientela dell’hotel.

I prezzi variano in base alla tipologia di camera, ma si parte da una base minima di € 400 a notte per una doppia standard. Altre strutture nella stessa zona offrono buone camere in realtà 3/4 stelle a prezzi leggermente più abbordabili. Per esempio l’hotel Ascott Raffles Place offre camere standard a prezzi più abbordabili, mantenendo uno standard qualitativo decisamente alto.


  • CLARKE QUAY E ORCHARD

Seguendo la linea del fiume, appena fuori il quartiere della Marina, trovate la zona che va da Clarke Quay ad Orchard Road. La parte di Clarke, più vicina a Marina Bay, è caratterizzata da numerosi locali notturni e ristoranti sulle sponde del fiume, mentre Orchard è un quartiere tipicamente commerciale, e la via da cui prende il nome (Orchard Road) conta innumerevoli centri commerciali, torri di uffici e negozi moderni dei brand più famosi. Da qui vi basterà una camminata di pochi minuti (max 2 km) per raggiungere la zona della Marina o utilizzare la metro per il resto della città.

La fascia delle ricettive è media e medio/alta (4/5 stelle) con prezzi medi che si aggirano sui 200 euro a notte per una camera doppia. Potrete però anche trovare hotel 2/3 stelle molto belli a prezzi decisamente più abbordabili, intorno ai 100/120 euro a notte per camera doppia, magari rinunciando a qualche metro quadrato interno. Per un soggiorno di poche notti può essere un buon compromesso per chi non ha un budget da sceicco ma vuole mantenere uno standard buono in zona centrale. Personalmente ho soggiornato qui 3 notti, all’hotel Clover The Arts, in una camera da 11 mq ma accessoriata di tutto il necessario per il mio soggiorno.


  • CHINA TOWN – QUARTIERE CINESE

La popolazione cinese residente a Singapore supera il 70% e la loro influenza è quindi molto forte. Chinatown è un quartiere molto popolato e ricco di locali e ristoranti (per lo più cinesi ovviamente), oltre alla presenza del tipico mercato a bancarelle dove potrete trovare la qualsiasi e di uno street food permanente a dir poco frizzante. Il quartiere non dorme mai, ha una vita frenetica! E’ situato a meno di 2 km dalla centrale Clarke Quay e a 2 km da Marina Bay. Anche qui comunque potrete utilizzare la metropolitana per i vostri spostamenti. I prezzi degli alloggi sono inferiori, ma di conseguenza anche qualità e servizi delle strutture sono allineate alla spesa.

Se avete un buono spirito di adattamento e per pochi giorni, in questa zona troverete ottime soluzioni economicamente più modeste. Il costo medio per una camera doppia in 3 stelle è di € 80/100 euro a notte. Per esempio il The Scarlet Singapore è un carino Boutique hotel all’avanguardia in una struttura art deco del 1924. Se invece volete provare l’ebrezza di dormire in capsule potete provare il Cube Boutique Capsule Hotels; sconsigliato a chi necessita di spazi ampi. Nella zona si trovano anche diversi ostelli, con camerate da 4/6/8 posti letto a castello e bagno in comune, anche se questo tipo di soluzione, non è così low-cost come in altra città.


  • LITTLE INDIA

Vi piace lo stile indiano? Sapori, odori, colori e sorrisi del paese-continente? Allora Little India vi conquisterà con i suoi ristoranti sempre attivi a tutte le ore e i negozietti di artigianato indiano. Come in Chinatown anche qui potrete trovare offerte economicamente interessanti, anche se a volte dovrete scendere a compromessi sulla quantità e qualità dei servizi.

Il quartiere è adiacente a Orchard e in pochi minuti di camminata sarete nella zona di Marina Bay. Il prezzo medio di una camera in hotel 3 stelle è di circa € 70 a notte. Vi segnalo per esempio il Hotel 81 Elegance, una catena di 2 stelle con diverse strutture a Singapore, con prezzo medio 40/50 euro a notte a camera doppia.


  • ISOLA SENTOSA

Per un soggiorno più lungo e leggermente distaccato dal caos cittadino potete scegliere l’isola di Sentosa. Situata a sud ovest di Marina Bay, l’isola riserva l’habitat naturale per chi vuole godersi le sue due principali spiagge o divertirsi nei parchi naturali avventura, tra cui il più grande e famoso Universal Studios Singapore che raffigura migliaia di attrazioni a tema cinematografico. Sull’isola troverete diversi hotel e resort di fascia medio/alta, principalmente non sotto i 4 stelle con prezzi che partono da € 180 a oltre € 250 a notte per camera doppia. Per la ricerca potete affidarvi ai soliti motori di ricerca come booking o hotels, avrete l’imbarazzo della scelta.

L’isola di Sentosa è ben collegata a Singapore in diversi modi: tramite monorotaia “Sentosa Express”, il bus SMRT o la scenografica Cable Car. Esiste anche il ponte Board Walk, una passerella che mette in comunicazione l’isola principale con Sentosa. Per maggiori info, visitate questo sito (Società Gestore di Sentosa) che racchiude tutte le modalità di collegamento. COME RAGGIUNGERE SENTOSA

  • NOVENA

Se state programmando un soggiorno a Singapore di lunga durata (1 settimana), vi consiglio invece di valutare una zona più periferica, quella di Novena. E’ una zona residenziale e pur essendo meno centrale, rimane comoda per la visita della città perché servita dalla metropolitana, col vantaggio di trovare appartamenti e camere a prezzi più vantaggiosi a parità di servizi. Il prezzo medio per un hotel 3/4 stelle è di circa 130/150 € a notte a camera doppia.


In questo articolo ho cercato di descrivervi le principali zone dove consiglio di alloggiare per visitare al meglio la città. Se vi è servito, fatemelo sapere con un commento o condividetelo con i vostri compagni di viaggio. Singapore è una città stupenda, tornerò a parlarvene presto. Nel frattempo se stai programmando una visita nel sud-est asiatico potrebbe interessarti questo articolo: Viaggio in Malesia ad agosto? Tutto quello che devi sapere .

Buon Viaggio!!!

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Medellin dopo Pablo Escobar

Vi porto alla scoperta della capitale di Antioquia, tra la storia del narcotraffico e passi di salsa

Nadie sabe lo que se siente hasta que sucede, y cuando sucede realidad es cuando duele

rap Medellin – Amargos recuerdos C.E.A.

Sono di nuovo qui carica per raccontarvi del mio viaggio in Colombia e di una delle mete che ho apprezzato di più: Medellín. Avete voglia di partire?

Virginia (la mia compagna di viaggio) e io siamo arrivate in autobus partendo da Bogotà, attraversando la Cordillera Central e il Río Magdalena, il fiume più ampio e lungo della Colombia. Abbiamo costeggiato Hacienda Napoles, una grande azienda agricola che il boss Escobar aveva fatto trasformare in un vero e proprio regno privato, ricco di sontuosi palazzi e attrazioni alquanto bizzarre: arena per corride e animali esotici. Ora è un parco di divertimento acquatico (con ancora gli ippopotami, dicono) a quattro ore di bus da Medellín e cinque da Bogotà.


Comuna 13

Arrivate di notte abbiamo subito apprezzato lo skyline fantastico che Medellín offre, sembra una pietra preziosa incastonata nella vallata e le luci della città corrono lungo i lati dei pendii delle colline che la circondano. Le pendici più elevate ospitano i quartieri popolari, come la Comuna 13 a cui, il giorno seguente, siamo giunte grazie al metrocable de San Javier (una sorta di funivia che collega la città al quartiere). Questo quartiere ha storie infinitamente vere e tristi da raccontare, noi lo abbiamo girato a piedi insieme a Ciro, una guida locale di Casa Kolacho (Kolacho è il nome d’arte di un ragazzo ucciso da una gang della Comuna 13 nel 2009), siamo state folgorate dalla luminosità dei colori degli splendidi murales che parlano di famiglia, rispetto, amore ma anche di Mariscal e Orion (due delle azioni militari più forti portate avanti dai paramilitari e dal governo colombiano, per “mettere ordine” nel quartiere). Ciro ci ha spiegato l’impegno che molti artisti hip hop come loro, stanno mettendo per risollevare le sorti della Comuna, cercando di dare un senso più profondo alla vita di molti giovani. Personalmente son rimasta molto scossa quando ci ha mostrato un parco giochi; siamo scese da uno scivolo e poi la nostra guida ci ha spiegato che era uno spazio sorto sopra il luogo in cui i paramilitari avevano ucciso un bambino di 10 anni (età del mio…).


Museo Casa de la Memoria

Dopo aver lasciato Comuna 13, con il cuore e la mente presi a calci e pugni dalla vivida realtà, abbiamo deciso che se dovevamo scuotere le nostre coscienze dovevamo farlo per bene. Balzate su un taxi chiediamo quindi di portarci al Museo Casa de la Memoria. All’esterno un ampio edificio moderno, all’interno uno sconvolgente ritratto del conflitto urbano che ha sconvolto la città fino a pochi anni fa: sulle pareti foto animate di uomini, donne, ragazzi, bambini… e mentre sei lì di fronte a queste immagini, le loro foto sbiadiscono e appare la data della loro morte e la loro età, oppure la data in cui sono “semplicemente” scomparsi. Le cifre elencate sulle pareti sono da brivido: “1991 Medellín città più violenta al mondo con 6809 omicidi in un anno, dal 1990 al 1995 6 bombe esplose. Vi assicuro: è un luogo assurdo, mentre ero lì dentro mi son chiesta svariate volte “ma come si può vivere qui?”.

Vita notturna

E la risposta è arrivata qualche ora dopo. Virginia e io eravamo abbastanza scosse, nell’arco di 12 ore dal nostro arrivo in città eravamo passate dal nostro ostello al Poblado, la zona del divertimento per turisti occidentali, dove pullulano locali à la page e polizia agli angoli delle strade, al quartiere che per anni ha visto morte e sangue ogni giorno. Volevamo svagarci e per caso ci siamo imbattute in uno dei locali più straordinari e veri in cui sia mai entrata: Salon Malaga. Abbiamo passato almeno tre ore in quel posto senza nemmeno accorgercene, ci siamo lasciate andare e travolgere dall’atmosfera ritmata del luogo; ci hanno fatto ballare salsa, abbiamo bevuto agua ardiente e mangiato mango biche. E mentre mi lamentavo con uno dei miei ballerini di come fossi impedita nel ballo, lui ha amabilmente dato la risposta alla mia domanda del pomeriggio, sussurrandomi nell’orecchio per contrastare l’alto volume della musica: “no hay nada dificil en esta vida, solo hay que ententarlo” – non c’è niente di difficile in questa vita se ci provi.

In conclusione

Quindi invito anche voi a lasciarvi sconvolgere e travolgere dalle emozioni, dalle persone e dagli eventi e Medellin potrebbe essere un ottimo luogo per iniziare a farlo. Vi consiglio vivamente di pernottare al quartiere Poblado, soprattutto se siete donne da sole; unico accorgimento da seguire è di portarvi dei tappi per le orecchie. Durante i weekend molti ostelli ospitano discoteche interne e la musica è alta fino al mattino. Durante il giorno potrete tranquillamente spostarvi in metropolitana o usufruendo del metrocable, sono molto sicure nelle fasce centrali del giorno. Al calar del sole vi consiglio di prendere sempre un taxi.

Buon Viaggio!!!


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Scopri le città europee passeggiando con una guida gratuita in italiano

Una simpatica esperienza per prendere confidenza con le città e conoscere interessanti curiosità, ti racconto che cos’è il free walking tour

Oggi voglio parlarvi di un’esperienza recente, una semplice e interessante attività per iniziare a visitare una città che non conoscete. Vi racconto il free walking tour per le città, alla scoperta dei principali luoghi e monumenti e di qualche curiosità interessante. L’ho provata a Budapest e ne sono rimasto piacevolmente colpito. Andiamo!

I miei viaggi sono solitamente in autonomia e organizzati con il metodo “fai da te”, anzi, fai da me quando viaggio solo. Organizzarmi le giornate, gli spostamenti e le escursioni è sempre stata una mia passione; la sensazione che il viaggio inizi giorni prima durante la fase organizzativa è un piacere che cerco di non farmi mancare.

Capita a volte di non avere però il tempo per organizzarmi, e in questi casi, solitamente lascio all’improvvisazione. Tuttavia, non escludo a priori di affidarmi a tour operator locali, guide del posto o ad escursioni organizzate da professionisti. In molti paesi è necessario oltre che consigliato, e in alcuni casi indispensabile per risparmiare tempo prezioso; viaggiare è per me un hobby e non un lavoro, quindi il tempo è sempre molto poco.



Cosa sono i free walking tours?

Parlando di tour organizzati, ho scoperto recentemente il “free walking tour” di Civitatis, e ho deciso di raccontarvelo con poche righe. E’ stata un’esperienza molto interessante che ho svolto nel mio ultimo viaggio a Budapest (e che ho ripetuto a Siviglia) e che mi ha permesso di prendere confidenza con la città per poi visitare più a fondo i siti che mi interessavano maggiormente. Inoltre ho scoperto alcune curiosità raccontate dalla simpatica e preparata guida che ci ha accompagnato in questa breve camminata.

Ma cosa sono i “free walking tours”? Come si può intuire dalla traduzione, sono passeggiate gratuite a piedi per le vie della città, accompagnati da una guida che racconta curiosità ed aneddoti legati alla città e alle sue principali attrazioni. Sono tour generici, che non hanno lo scopo di mostrare e raccontare un singolo sito in particolare, ma di approcciare il turista alla città, raccontandone cenni storici, qualche curiosità simpatica e mostrandone i luoghi salienti.

Dove si svolgono

Sono disponibili in tutte le maggiori città e l’itinerario deciso dalla guida ricopre solitamente le vie principali del centro soffermandosi nei luoghi di maggior interesse per raccontare aneddoti storici o per consentire di ammirare particolari architettonici che da soli probabilmente non avremmo facilmente notato.

Quello di Budapest, in particolare, parte dalla Piazza Deak Ferenc, all’uscita della metropolitana, e seguendo il corso del Danubio, accompagna alla scoperta dei principali simboli di questa meravigliosa città, che dopo la caduta del regime comunista nel 1989, è cresciuta economicamente, facendo da capofila nel passaggio al capitalismo delle altre città post socialismo. Il tour passa per il Ponte delle Catene, la Basilica di Santo Stefano, il Parlamento, per concludersi al Piccolo Mercato coperto, dove è possibile pranzare. Scoprilo meglio a cliccando qui.

Durata e costo

I free walking tours durano solitamente un paio d’ore e vengono svolti in mattinata. Un momento della giornata vantaggioso, sia per poter camminare agevolmente anche nelle città più frequentate, sia per poter poi nel pomeriggio o nei giorni successivi approfondire la visita dei siti che maggiormente ci interessano.

Ma i più dormiglioni possono stare tranquilli, non è necessario fare levatacce, siamo pur sempre in vacanza. In effetti solitamente il ritrovo non è mai prima delle 10 del mattino e in molte città sono previsti più turni in orari posticipati. Per esempio sono ben tre al giorno i tour organizzati a Siviglia.



    Come dice letteralmente la traduzione, il costo è pari a zero e viene offerto completamente dal tour operator. Ovviamente è un’intelligente strategia commerciale che punta a offrire un servizio nella speranza che siate invogliati ad effettuarne degli altri a pagamento nei giorni seguenti; ma naturalmente sarà una vostra scelta.

    Un consiglio che mi sento di darvi (e che è poi è una pratica consueta) è lasciare una mancia alla guida a fine tour; vi verrà spontaneo farlo. Sono solitamente giovani studenti che raccontano con entusiasmo e in una lingua a volte diversa dalla loro la città in cui vivono. Sono convinto vada valorizzato l’impegno e la qualità del servizio. Non siate timidi!

    In conclusione

    Sono molto contento di questo servizio che propone Civitatis, e lo utilizzerò anche in altre città che visiterò. Provatelo e ditemi cosa ne pensate e mi raccomando, non dimenticate di prenotarlo per tempo cliccando direttamente sul link sotto per scoprire le città coperte dal servizio.

    Buon Viaggio!!!

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    Alla scoperta dei Castelli in aria di Arcevia, ecco il miglior itinerario

    Vi accompagno in tour per i nove borghi più belli delle Marche, dove il tempo sembra essersi fermato


    Siete curiosi di scoprire i Castelli in aria di Arcevia, nella Marche? In questo articolo vi racconterò dove si trovano, come raggiungerli, qual è il miglior itinerario e qualche info utile per visitarli al meglio, ma andiamo per gradi.

    È recente la notizia che ci rende orgogliosi come italiani: le Marche è la seconda regione più bella al mondo. Voglio renderle omaggio ricordando una meraviglia che ho scoperto durante la settimana trascorsa in questa regione (qui il racconto completo della settimana), che finalmente ha avuto un riconoscimento che merita.

    Ebbene sí, non lo dico io ma una vera e propria autorità in ambito turistico; la Lonely Planet Spa, stilando la tradizionale classifica annuale “Best in Travel” nell’edizione 2020, posiziona la regione italiana al secondo posto, dietro solo alla “Via della seta” dell’Asia centrale, nella classifica relativa alle regioni da visitare.

    In questo articolo vi svelerò quindi ben nove delle tante meraviglie che ho potuto scoprire durante il mio viaggio in questa regione: i Castelli in aria di Arcevia. Ecco i loro nomi:

    • Avacelli
    • Castiglioni
    • Montale
    • Piticchio
    • Loretello
    • Nidastore
    • San Pietro in Musio
    • Palazzo
    • Caudino

    Cosa sono e dove si trovano?

    Si tratta di nove borghi medievali, che hanno mantenuto le loro caratteristiche architettoniche del tempo. Il nome di “Castelli in aria” deriva dalla loro posizione, elevata in cima ad alture, ai tempi strategica per difendersi dagli attacchi nemici.

    Fanno parte tutti e nove del comune di Arcevia, in provincia di Ancona, situati nel territorio collinare compreso tra gli appennini marchigiani e i litorali del mare Adriatico. Molto vicini tra loro si prestano alla visita anche in una sola giornata.

    Caratteristiche

    Questi piccoli borghi hanno mantenuto il loro stile architettonico del tempo medioevale (in alcune loro parti ricostruito sapientemente), caratterizzati da mura esterne difensive, viottoli in ciottolato, torrioni e chiese.

    Ma oltre alla loro importante testimonianza storico – culturale, mi ha molto colpito l’atmosfera che trasmettono: passeggiando nel silenzio dei loro vicoli, sembra veramente che il tempo si sia fermato al quell’epoca “di mezzo”.

    Casette in pietra e portoncini in legno, chiesette centenarie che presidiano piccole piazzette, antichi ritrovi delle comunità locali. E silenzio, tanto silenzio…un silenzio quasi assordante! Pensate che alcuni di questi comuni contano solo qualche decina di abitante.

    Percorso

    Mappa alla mano, ero partito di buon ora quel mattino, intento a visitare tutti i nove borghi sospesi. Dopo una prima doverosa visita al comune di Arcevia, proseguo con l’itinerario stabilito. Caudino, Palazzo, San Pietro in Musio, Loretello e Nidastore sono state le tappe del programma mattutino. Va detto che tutti i paeselli sono racchiusi in una manciata di chilometri, quindi è possibile visitarli agevolmente spostandosi in auto. Per il pomeriggio programmai il restante in quest’ordine: Piticchio, Montale, Castiglioni e Avacelli.

    Vi consiglio di seguire lo stesso ordine se desiderate visitarli in giornata. Organizzai il percorso per ottimizzare tempi e chilometri. Se invece, volete seguire un’ itinerario più lento, potrete visitare quelli che ho indicato al mattino nella prima giornata, e terminare in un secondo giorno con quelli che ho visto il pomeriggio.

    Aneddoto

    Raggiunta ora di pranzo mi trovai appunto a Nidastore e non avevo programmato nulla per pranzo, convinto che in Italia un posto dove mangiare si trovi sempre. In realtà molti di questi comuni hanno una comunità che conta pochissimi abitanti e di conseguenza la presenza di attività e servizi non è così scontata. Fortuna volle che a Nidastore sorge una graziosa trattoria di paese che, nonostante il tardo orario (erano le 15 circa) mi diede la possibilità di pranzare, con una raccomandazione: “abbiamo chiuso la cucina e la cuoca è andata a casa, ma posso servirti affettati e sottaceti da accompagnare a della crescia (tipica marchigiana) che ti preparo al momento”… ero affamato, quindi accettai con piacere la soluzione proposta, conscio che certi prodotti da queste parti sono sublimi.

    Prodotti a chilometro zero, o anche meno

    E sublimi furono, affettati tipici come il prosciutto marchigiano, la coppa e il ciauscolo. Per non parlare della varietà di sottaceti ad accompagnamento dei quali ancora ora ricordo su tutti le cipolline in agrodolce. Tutto servito con la tipica crescia calda, una specie di piadina (non me ne vorranno nè i marchigiani nè i romagnoli) tirata più alta nell’impasto di farina, uova e strutto, a forma tonda, cotta in forno e in alcune varianti ripassata sulla graticola con del lardo. Dite la verità, vi è venuta l’acquolina???

    La casualità di essere l’unico cliente del momento mi concedette un servizio esclusivo e alla mano, tipico delle trattorie di paese; qualità dei prodotti e genuinità nel servizio contraddistinsero il pranzo, scambiando due chiacchiere in compagnia della ragazza che terminava di sistemare il locale. Il calore e l’accoglienza mi fecero sentire a casa, più abitante del luogo che turista ritardatario.

    Curiosità e conclusione

    Scambiando pensieri e idee, la cameriera dell’osteria dove pranzai mi confidó che il borgo di Nidastore registrava all’anagrafe poco più di una ventina di abitanti. Potete immaginare l’atmosfera che respirai tra i suoi viottoli dopo pranzo?

    La sensazione nel visitare questi borghi è che veramente qui il tempo si sia ad un certo punto della storia fermato, e che l’orologio abbia ripreso a battere i secondi molto più lentamente rispetto al mondo che li circonda. Luoghi dove il valore del saluto vale più di un treno perso, dove scambiare una chiacchiera con uno sconosciuto è un motivo di arricchimento e dove, se anche la cucina è chiusa, qualcosa da mettere sotto i denti si trova.

    Valori che forse, chi vive nelle grandi città come me, a volte perde di vista, e che è talvolta bene rivivere per ricordarsene l’esistenza.

    Visitate i Castelli in aria di Arcevia e le altre meraviglie che la regione Marche offre. Scoprirete la seconda regione più bella del mondo, parola di Lonely Planet.

    Buon Viaggio!!!


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      Un anno da ringraziare

      Un anno fa questo blog non esisteva ancora. Ad essere più precisi, un anno fa non potevate leggerlo, ma nella mia testa già era vivo, Travel Diary 19 era un’idea già definita. Avreste dovuto aspettare ancora qualche mese per vederlo online.

      Ma ora, dopo un anno, sono qui a tirar righe, a fare bilanci, a dare pagelle e a progettar futuro. Ok, non farò niente di tutto ciò in queste righe. Non conterò gli aerei che ho preso barando sugli scali, non eleggerò il miglior viaggio che ho fatto enfatizzandolo il più possibile e non vi prometterò nemmeno chissà che viaggi vi racconterò per il 2020.

      Voglio utilizzare queste poche righe per ringraziarvi del tempo che mi avete dedicato in questi dodici mesi, sul profilo Instagram (travel_diary_19) e la pagina Facebook (Traveldiary19) per i primi mesi, e su queste pagine successivamente. Ringrazio le tante anime che ho incontrato, qualcuna si è fermata, altre han proseguito, ognuna mi ha arricchito. Una in particolare non c’è più, e fisicamente sarà per sempre, ma il suo pensiero rimane forte e mi conduce silenziosamente.

      Tante mi hanno aiutato, hanno giocato con me donandomi insegnamenti, altre, poche a dir il vero, mi hanno deluso cercando esclusivamente di trarne vantaggi effimeri, ma così doveva andare, ringrazio anche loro perché han tenuto in allenamento il mio sistema immunitario. Ringrazio chi ha creduto in me valorizzandomi e chi mi ha snobbato mettendomi da parte. Ringrazio le poche (e buone) collaborazioni che han dato valore aggiunto a Travel Diary 19, investendoci del proprio tempo e facendolo gratuitamente per passione, la stessa di cui vive il blog. E ringrazio chiunque abbia speso anche solo un minuto per leggermi, commentare le mie righe, mi han consigliato e hanno cercato un confronto. Avete reso questo mio hobby ancora più divertente e stimolante.

      Vi auguro il meglio per l’anno che ha inizio, di raggiungere le soddisfazioni che più desiderate e di mantenere ciò che avete già guadagnato. Di perseguire quanto desiderate e di metterci passione e amore nel farlo, ogni giorno.

      Grazie 2019 per quanto mi hai insegnato e che il 2020 sia un altro anno da ringraziare.

      Buon Viaggio!!!

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      I migliori locali di Siviglia dove pranzare, cenare e bere qualcosa con ottima vista

      Vi suggerisco tre locali dove pranzare, cenare e dove passare una serata romantica nella città dell’Andalusia

      Appena rientrato da un weekend a Siviglia, dalla quale sono rimasto meravigliosamente affascinato, voglio come prima cosa consigliarvi tre locali nei quali potrete pranzare e cenare. E per ultimo un suggerimento per una serata romantica in dolce compagnia.

      Prossimamente approfondirò il tema Siviglia dedicandole un articolo più dettagliato, ma nel frattempo ecco i miei suggerimenti culinari.

      La città andalusa offre una cucina gustosa e molto legata alle tradizioni, e la cosa che vi colpirà immediatamente è che a Siviglia potrete godere dell’ ottimo cibo a qualsiasi ora del giorno fino a notte inoltrata. Ma ecco la mia personale selezione.

      • PRANZO: la Spagna è famosa per la sua cucina e una peculiarità sono indubbiamente le tapas, piccoli assaggi di piatti della tradizione sia dolce che salata. L’origine deriva dalla parola “tapar” che in spagnolo significa coprire; nell’usanza si usava appunto coprire i bicchieri di vino con un pezzo di pane e prosciutto per non far entrare polvere e insetti. Oggi le tapas sono consumate come aperitivo o antipasto, ma personalmente adoro fare interi pasti di sole tapas. Così ho la possibilità di assaggiare diversi sapori senza ordinare un’infinità di portate che non riuscirei a finire. Ma qual è il miglior posto dove provare le tapas a Siviglia? Il Dùo Tapas si trova in Calle Calatravas 10, pochi passi da Alameida de Hèrcules, famosa per la sua movida notturna. Da Dùo Tapas potrete uccidervi di tapas, dal salato al dolce…olive, jambon, polpo, baccalà, salmorejo (divina)…ma anche piatti a porzioni normali per una cena classica. Consiglio prezioso, durante i weekend prenotate, altrimenti rischiate, se vi va bene, di aspettare molto tempo.
      • CENA: mi scusino vegani e vegetariani che invito al prossimo paragrafo. In realtà il ristorante Asadore La Despensa propone anche piatti vegetariani (chiedete), ma la specialità della casa è certamente la carne. Protagonista indiscussa della cucina, viene lavorata e proposta in svariate ricette della tradizione spagnola. L’agnello e il maialino da latte sono da Oscar, credetemi! Si trova in Calle Fray Pedro de Zúñiga 4 e anche qui vi consiglio di prenotare; nonostante non sia un posto modaiolo, la sua griglia è decisamente ambita e non sempre è facile trovare un tavolo all’ultimo momento.
      • SERATA ROMANTICA: uomini prendete nota! Volete stupire la vostra compagna? Portatela per un dopocena all’esclusiva terrazza del 5th Level in Plaza de Chapina, dove potrete sorseggiare un ottimo cocktail con vista direttamente sulla cattedrale. Fidatevi, mi ringrazierete del consiglio 😉. Se preferite una vista al tramonto, il locale apre alle 17 per un aperitivo. Il punto di forza è ovviamente l’elegante terrazza e la vista sulla città, anche se la qualità dei cocktail non è da meno. Prezzi 14-16 € a bevuta; non un posto economico ma da provare!!!

      Tra tutti i locali di Siviglia provati, questi sono stati i miei preferiti; provateli e ditemi cosa ne pensate. Se volete sapere di più di questa stupenda città andalusa, restate aggiornati inserendo la mail nel form sotto; riceverete gratuitamente un messaggio mail quando pubblicherò il prossimo articolo.

      Buon Viaggio!!!

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      Más allá de Narcos y Pablo Escobar: la mia Colombia

      «Il realismo magico è definito come ciò che accade quando una situazione realistica e molto dettagliata è sconvolta da qualcosa impossibile da credere. C’è un motivo se il realismo magico è nato in Colombia.» da Narcos



      Ho scelto questa super-mega conosciuta citazione tratta da “Narcos” per rendervi, sin da subito, quella che è davvero l’essenza della Colombia. Una terra con luci e ombre pazzesche, un posto a tratti surreale. Dove, può capitarti di volteggiare con gli autoctoni in un improbabile locale del centro di una frenetica Medellín (città adottiva di Escobar), travolta dal ritmo della Salsa e del Vallenato, sorseggiando beatamente Aguardiente Antioqueño (Antioquia è la regione di Medellín) oppure di camminare per strada con ragazzi della tua età (34), sotto le luci dorate e calde di un’ infuocata Cartagena de Indias col ritmo del raggaeton nelle orecchie e il sapore del cocco e rum in bocca e sentirti dire: “qui è dove hanno sparato a un mio amico, davanti a sua figlia”. Paese tormentato e lacerato da anni di lotte e violenza interne, con un numero di morti per narcotraffico da far rabbrividire, la Colombia e la sua gente riescono presto a lasciarti con la consapevolezza che la vita vale sempre la pena di esser vissuta e che bisogna godersela, per come viene.



      Virginia (mia ex collega ora amica) e la sottoscritta lo scorso Agosto hanno cercato di far tesoro di queste parole nelle due settimane alla scoperta di parte del Paese. Partite da Bogotà, abbiamo attraversato in autobus il dipartimento di Antioquia sino ad arrivare a Medellín, capitale dello stesso, per poi ripartire (verso nord) alla volta di Santa Marta e del Parque di Tayrona, fino a giungere a fine vacanza al Caribe e alla vivace città di Cartagena. È incredibile e magnifico quanto questo Paese cambi decisamente da regione a regione, proprio come cambia il suo clima e il carattere della sua gente.



      Lo so, lo so; può essere che alcuni di voi si domandino: cosa ci facevano due donne sole in Colombia??? Senza guida e senza accompagnatori, nella terra di Pablo e dei cartelli di narcotraffico??? Beh, sapete quei momenti della vita in cui il tranquillo mare non vi basta più? Quando cercate sul mappamondo 🗺 una meta che sia affine alle emozioni di un particolare momento… La Colombia 🇨🇴 faceva al caso nostro: un Paese che “nonostante tutto” si sta dando da fare per cambiare il proprio destino. INSOMMA, ci è sembrato il posto ideale a cui dare una chance al di là dei racconti di Narcos… (Ps. Mentre scrivo questo articolo Virginia è nuovamente in Colombia… 😂 😂)



      Che ne dite se vi parlassi un po’ di più di Bogotà, Medellín e Cartagena, dandovi anche qualche dritta sulla movida di ognuna di loro? 😜 A presto, vi aspetto con i prossimi articoli che pubblicherò qui su Travel Diary! Iscriviti nel form in basso per ricevere una mail di aggiornamento.

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        Cinque idee per il primo viaggio in solitaria

        Stai cercando un’idea per il tuo primo solo travel? Ti suggerisco queste cinque

        Dopo il primo articolo dedicato al solo travel (clicca qui per leggerlo), mi avete scritto in tanti, soprattutto donne, chiedendomi quale fosse la meta ideale per un primo viaggio in solitaria di breve/media durata.

        Ho stilato un elenco di quelle che secondo me potrebbero essere le cinque migliori destinazioni, considerando prettamente mete che consentono una totale e semplice organizzazione in autonomia. Pronti a scoprirle?

        È doverosa una premessa: non esiste una meta che sia l’ ideale per tutti, ma ognuno avrà la sua; come scoprire la propria? Provando, semplicemente andandoci. Non è quindi detto che tra il mio elenco ci sia la vostra; se avete pensato ad un luogo diverso, perseguite il pensiero che avete avuto, e se volete un consiglio specifico, scrivetemi utilizzando il form contatti. Ma ora andiamo “al sodo”, ecco la mia top five.

        • 1. ITALIA

        Il nostro bel paese, in tutte le sue località, è il miglior consiglio per chi teme di avere carenze nelle lingue straniere; proviamo a spingerci un poco in là con il primo viaggio in solitaria, senza abbandonare completamente una parte della famosa comfort zone di cui parlavo nell’articolo precedente.

        I vantaggi del nostro paese sono la maggior semplicità di organizzazione e la familiarità con lingua e abitudini. Se posso consigliarvi, scegliete una meta che non sia eccessivamente turistica; insomma non le classiche mete dove troverete il vicino di casa. Una regione che amo molto e si presta sia durante la stagione estiva che non, è le Marche. Quest’anno è stata nominata seconda regione più bella al mondo dalla Lonely Planet – Best in Travel 2020, preceduta solamente dalla Via della Seta asiatica. Se vuoi qualche dritta su questa regione, dovresti leggere questo mio articolo, ti aiuterà a programmare il tuo viaggio. AMICHEVOLE

        Le Marche, tra mare e montagna una regione da scoprire – LEGGI L’ARTICOLO


        • 2. PORTO o OPORTO

        Toccando l’ambito città, su tutte consiglio Porto (o Oporto nella versione inglesizzata), “Capital do Norde” del Portogallo. È una città viva, che alterna proposte di visite a monumenti e siti storici, ad una vivace vita al calar del sole. Il periodo migliore per visitare Porto è sicuramente primavera inoltrata/estate.

        Città economica per gli standard italiani e semplice da raggiungere grazie ai collegamenti frequenti con Ryanair. E poi il suo romanticismo può essere ben condiviso con nuove amicizie in loco, perché no? COINVOLGENTE

        Porto, cosa non perdersi in un weekend – LEGGI L’ARTICOLO


        • 3. GDANSK O DANZICA

        Cito Danzica perché per dimensioni è più semplice da girare e se avete solo un weekend a disposizione è l’ideale; ma anche Cracovia può essere una valida alternativa. Come il Portogallo, la Polonia ha costi vantaggiosi per le tasche italiane, e Danzica regala un’esplosione di colori con le sue casette tipiche e gli edifici in stile medioevale.

        Inoltre un weekend è sufficiente per visitarla, mentre per Cracovia serve qualche giorno in piú. ELEGANTI

        LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI SULLA POLONIA CLICCANDO QUI


        • 4. SPAGNA

        La Spagna, tra le mete a corto raggio, è il paese più friendly per che viaggia in solitaria. Lo so, dire Spagna è alquanto generico, perché è un paese che offre al visitatore una vastità di bellezze. Dalle grandi città come Barcellona e Madrid, alle più piccole dell’Andalusia come Siviglia e Malaga per citare le più famose; le località del divertimento, come Alicante e tutta la Costa Brava; il parco nazionale Picos de Europa, Patrimonio dell’Unesco, per finire con le sue isole modaiole e non.

        Ma oltre alla vasta scelta di destinazioni, adatta a tutti i palati, la Spagna è un paese latino, molto simile al nostro e la sua ospitalità ci fa sentire un po’ più a casa. Per una prima avventura in solitaria è un paese che consiglio. OSPITALE

        Valencia, foto di Giovanna Tamburrino

        • 5. GRECIA

        Lo so ve lo aspettavate; chi mi conosce sa che non avrei potuto non nominarla, alla fine è stata la meta della mia prima esperienza in solitaria, una sorta di svezzamento al solo travel. Per gli amanti del mare non ha bisogno di presentazioni o raccomandazioni, a mio avviso il più bello che abbia visto. La Grecia ha una particolarità unica nel suo genere: detiene il territorio di 227 isole abitate e quindi visitabili.

        Se come prima avventura volete un viaggio itinerante, la Grecia è il paese che fa per voi. La possibilità di visitare più isole in una sola esperienza, magari zaino in spalla, è un’avventura che regala emozioni indimenticabili. Oltre alla bellezza dei suoi paesaggi, vi farà innamorare con l’ospitalità dei suoi abitanti e con quell’atmosfera tipicamente…greca! Solo chi ci è stato può capire di cosa parlo e sentire la necessità di tornarci quanto prima. Allora cosa aspetti??? EMOZIONANTE.

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        In conclusione

        Con questo articolo ho risposto ai molti messaggi che mi chiedevano quale fosse la meta ideale per una prima avventura in solitaria. Spero di esservi stato utile, anche se sceglierne solo cinque non è stato semplice. Se vuoi qualche altro spunto, prova a guardare gli articoli precedenti utilizzando il menu in alto, lasciati ispirare.

        Se ti è piaciuto non dimenticarti di lasciarmi un like e di condividerlo con i tuoi amici che vorrebbe provare questa esperienza.

        Buon Viaggio!

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