Continua il nostro on the road nella penisola di Mani. Diciamoci la verità, che bello sarebbe stato se nella realtà fosse durato quanto ci sto mettendo a raccontarvelo? ok ok, cercherò di essere più celere da ora in poi, anzi… più “in poi” perché ora stiamo andando a Gerolimenas, un angolo di Mani dove il tempo scorre lentamente, e non bisogna correre!
Lentamente verso Gerolimenas, lentamente verso la semplicità
Da Aereopoli e Limeni, dove siamo partiti, bisogna percorrere solamente 25 chilometri. Mi son detto prima di partire “ma sì, mezz’oretta ad andar tranquilli e siamo lì”. Ok ognuno ha il proprio canone di tranquillità e il nostro non è certamente quello di speedy gonzales, ma posso assicurarvi che quel tratto di strada, quei 25 miseri chilometri sono un susseguirsi di WOW, ogni curva riserva dietro sé una cartolina, un dipinto di natura selvaggia che si fonde all’orizzonte di mare sconfinato. E poi le panchine!!! Altro che autogrill super moderni dove non sai quale sia l’entrata e l’uscita e rigorosamente sbagli la scelta. La semplicità di una panchina vista mare, magari al tramonto è cosa impagabile… e come fai a non fermarti ad ognuna? Chi siamo noi per discriminare una panchina? E a non dedicarle almeno 10 minuti in silenzio, con la meraviglia negli occhi? Ecco, è proprio così che si giustificano 25 km in 3 ore, il tempo che abbiamo impiegato per arrivare a Gerolimenas.




Gerolimenas, antico borgo marinaro di Mani
99 abitanti! Solo 99 anime abitano questo piccolo angolo incastonato tra due promontori, e li riconoscerai subito. Gli anziani saranno seduti in strada fuori dal caffè o da una taverna, oppure sulla porta della propria abitazione. I pochi giovani rimasti, la sera al calar del sole, prepareranno le barche per la pesca della notte che arriva, o al mattino successivo, di rientro dal mare. Qualcuno aiuta nella gestione delle poche attività, qualche b&b, una manciata di taverne, un minimarket.
Nel suo nome c’è tutto. Letteralmente è “porto vecchio” e si pensa derivi da “HIEROS LIMEN” che letteralmente è “Porto Sacro”. Ora campa di turismo (poco e gentile sia chiaro), ma nel suo passato era un’importante centro di pesca, vantava un grande mercato del pesce e addirittura un cantiere navale. Se girovagate un po’, qualche segno del passato lo trovate ancora ben visibile.
Noi ci abbiamo soggiornato una notte, anche se Chicca Antezza ha tentato di prolungare, dimenticando lo zaino all’alloggio alla nostra ripartenza… ma la figlia del proprietario se ne è accorta e ci è corsa dietro con in spalla il bagaglio incriminato. Come biasimare Chicca, un altro bagno all’alba nel verde/blu e un’altra grigliata di gamberoni col senno di poi avremmo potuto farcela, ma Vathia e Porto Kagio ci stava aspettando. Ma questo, come già sapete, ve lo raccontiamo la prossima volta .
Buon Viaggio