Speciale Itinerari: la Corsica in moto

Terzo giorno – il rientro

mappa itinerario Corsica giorno tre
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La domenica fu il giorno del rientro. Il nostro traghetto ripartiva da Bastia nel primo pomeriggio, e da Corte ci avremmo impiegato un paio d’ore scarse per raggiungere il porto. Decidemmo quindi di prendercela un po’ più con calma. Sveglia ritardata e andatura un po’ più blanda rispetto al giorno prima, questo fu il mood. Ma le tradizioni non possono cambiare, proprio per definizione: quindi, dopo i vari riti personali di preparazione e una ricca colazione, partimmo a bordo delle nostre due ruote.

C’era ancora grande entusiasmo nel gruppo nonostante fossimo al termine della nostra esperienza, e anche quell’ultimo pezzettino di strada tra le montagne corse ci riservò momenti di divertimento nella guida, di allegra spensieratezza durante le soste e di piacevole sorpresa alla vista di panorami collinari. Un po’ di malinconia ci raggiunse quando arrivati a Casamozza, paesino al termine della T20, intravedemmo il mare e i primi profili del paesaggio portuale di Bastia, fatto di enormi gru che movimentavano conteiner merci. Erano i primi segnali che quell’avventura sarebbe presto giunta al termine. Il traffico più intenso, il paesaggio cittadino e la visione del nostro traghetto all’orizzonte ci riportarono improvvisamente alla realtà; restava però indelebile nelle nostre menti e nitido nei nostri occhi ogni singolo momento di quel bel lungo weekend, trascorso tra amicizia e passione.

Ci imbarcammo sul traghetto che ci riportò a Genova, e dopo gli ultimi chilometri percorsi in autostrada raggiungemmo il luogo da dove tutto ebbe inizio il giovedì precedente, il bar osteria “Bellavista” di Cormano, sede ufficiale del piccolo moto club paesano. Era ormai giunta la domenica sera, ma non era troppo tardi per passare ancora del tempo insieme sorseggiando l’ultima birra. Quel momento di saluto sembrò quasi a voler prolungare il nostro weekend di qualche minuto ancora. Avete presente i bimbi che si addormentano giocando, pur di non dar fine a quel momento? Ecco, noi quella domenica sera eravamo quei bambini.

Dove dormire

La scelta delle strutture dove passare la notte è ricaduta considerando due caratteristiche che per noi erano fondamentali: la presenza di posti moto privati sufficiente ad ospitare una decina di motociclette e l’offerta della prima colazione. La prima per ovvie ragioni, la custodia in sicurezza della motocicletta durante la notte era per noi aspetto fondamentale; la seconda per ottimizzare al meglio i tempi e non doverci trovare di mattina a cercare un posto dove fermarci a fare colazione.

La prima notte dormimmo nei pressi di Evisa, pochi chilometri nell’entroterra della costa nord occidentale del golfo di Porto. L’Hotel Bon Accueil è una piccola struttura due stelle, gestita a livello familiare e dispone di diverse tipologie di camere, pulite ed efficienti. Per un breve soggiorno è stata un’ottima scelta in rapporto al prezzo pagato (circa € 25,00 / persona a notte).

Tra il sabato e la domenica dormimmo invece nel cuore dell’isola, in località Corte, nella Valle della Restonica. Fummo ospiti di un grazioso b&b immerso nel verde e costruito recentemente in pietra. Dotato di diverse tipologie di camere e studios, è inoltre possibile usufruire di una piscina scoperta durante la stagione estiva. Un’ottima struttura per trascorrere anche un’intera vacanza immersi nella natura e nella pace della valle della Restonica. Prezzo in linea con quanto offerto (€ 30,00 / persona a notte).

Consigli utili

Siamo rimasti tutti molto contenti di come sia andata la nostra avventura e di come sia stata organizzata dal principio. Il consiglio che mi sento di darvi è di stabilire, prima di iniziare la pianificazione, che tipo di tour vorreste affrontare. Decidete i percorsi giornalieri considerando quanti chilometri siete disposti ad affrontare, se preferite un mood più lento, lasciando più spazio alle soste, al godimento dei paesaggi e dei luoghi che visiterete, o se l’obiettivo è più sbilanciato sulla guida e il macinare chilometri in sella alla propria moto. Nel primo caso, vi consiglio di valutare la visita solo di una parte dell’isola, dando la priorità alle coste occidentali, all’interno e al dito, che associano piacevoli tracciati guidati, a paesaggi stupendi e natura incontaminata.

Inoltre viaggiate leggeri, portandovi il minimo indispensabile; se siete motociclisti, sapete quanto questo concetto sia indispensabile per non appesantirvi la guida. E non trascurate la sicurezza; abbigliamento idoneo su tutto il corpo, tuta intera e spezzata con protezioni è secondo me la soluzione migliore per la sicurezza, indossando magari sotto un costume da bagno, sempre utile durante la stagione calda.

Un pensiero speciale

Saresti dovuto venire anche tu, so quanto lo desiderassi e quanto ti sarebbe piaciuto; un impegno all’ultimo momento quell’anno ti impedì di unirti al gruppo. Il weekend fu stupendo ma mancò la tua presenza sorridente, come manca da quando ci hai lasciato qualche mese fa e come mancherà negli anni che verranno. Eh sì la genetica conta, e come se conta… il primo eroe su due ruote in famiglia sei stato tu, quando io ero un bambino che doveva ancora iniziare le elementari… per me quella Vespa 125 bianca, semplicemente perché era tua, si era guadagnato un posto tra le migliori supersportive cilindrate, una sorta di laurea ad honorem delle due ruote. E ricordo quanto ti stesse a cuore ricreare quel moto club per Cormano, il paese che ti ha visto attivo socialmente su tanti fronti. Lo percepii immediatamente dalla tua telefonata nella primavera del 2011: “Volevo ricreare il Moto Club di Cormano, mi aiuti?”. Impossibile rispondere negativamente di fronte al tuo coinvolgente entusiasmo. La sera stessa eravamo al Bellavista, davanti a un drink, e quella primavera nacque il Moto Club Cormano Grupp, di cui ne eri e ne rimarrai il Presidente Fondatore.

Mauri

Geneticamente cugini, anche se per tutti eravamo zio e nipote… forse per la differenza di età, forse perché dello zio non avevo tanti ricordi, o forse perché alla fine eri un po’ zio anche per me. Ma che importa, le etichette non servono molto a descrivere l’influenza positiva che hai avuto nella mia crescita. Dallo sport alla politica, dal lavoro alle scelte personali, hai sempre avuto un consiglio, un aiuto, una parola o un sorriso per dirmi “io ci sono”, per alleggerire quei momenti pesanti che la vita non ti risparmia.

E allora voglio ricordarti e salutarti così, con la stessa leggerezza e allegria che caratterizzava il tuo stile nel darmi consigli e mettermi in guardia dai pericoli, la stessa leggerezza che si prova in sella ad una motocicletta… con un semplice gesto e con poche parole, come facesti anche quel giovedì prima della Corsica, con quella pacchetta sul casco, dicendomi in dialetto: “Mi raccomando, divertiti e F.B.L., fa balà l’oeucc!!!”

Ciao Maurizio, fai Buon Viaggio!!!

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