Speciale Italia: Val di Mello e il Bidet della Contessa

Un angolo di paradiso italiano, tra incredibili cascate, imponenti pareti rocciose e specchi d’acqua da favola

Perché si chiama “Bidet della Contessa”? E da dove proviene la sua storia? È con queste domande curiose che ho deciso un sabato mattina di alzarmi di buon ora per andare a vedere questo angolo di paradiso italiano a due passi da Milano, già noto agli amanti della montagna e che è destinato a farsi ancora più conoscere in questo anno di vacanze di prossimità.

Quella di Mello è una piccola valle adiacente alla Valtellina, in provincia di Sondrio. Si raggiunge facilmente da Milano, in circa 1 ora e mezza con traffico normale. Nei weekend estivi vi consiglio di partire presto e considerare anche 2 ore di tragitto.

E allora sveglia alle 6.30, che nemmeno per andare in ufficio… ma si sa, se la causa è buona il sacrificio si fa! Alle 7 son già in macchina e dopo una breve sosta per colazione, alle 9 raggiungo il parcheggio a San Martino, piccolo comune della Val di Mello, in provincia di Sondrio.

È ancora abbastanza deserto, nonostante sia il primo sabato di agosto, di un anno dove i weekend e le gite fuori porta avranno inevitabilmente più successo dei viaggi a lungo raggio. Lo so l’ha detto anche la Ferragni e l’ha ritwittato Fedez mentra cambiava il pannolino a Leone Lucia… quindi è vero!

Caffè veloce e inizio il mio cammino per il sentiero che costeggia il torrente Mello, tenendomelo sulla destra. Scelgo questa opzione perché più breve, ma se volete percorrere il sentiero meno semplice e immerso interamente nel bosco tenetevi il torrente sulla sinistra. Di seguito link alle coordinate gps da dove partire in entrambi i casi (coordinate punto di partenza clicca qui).

Di buon passo arrivo ai primi specchi d’acqua all’altezza del camping Ground Jack. Nota bene che nelle giornate di bassa stagione è possibile arrivare fin qui in macchina, anche se sinceramente sono contrario all’idea, preferisco più tempo di camminata in mezzo al bosco godendomi la natura, a prescindere dalla stagione. In quella alta invece c’è solitamente un servizio navetta che parte da San Martino, ma quest’anno, causa Covid, è stato soppresso. Meglio così, fatevi due passi dai!!!

Ma torniamo a noi… fino a questo punto ho fatto una prima parte di sentiero in mezzo al bosco e ai margini del Mello, la seconda prosegue sulla strada carrabile che porta al camping, in parte asfaltata e in parte lastricata a pietra. Ovviamente il tragitto è in salita ma il dislivello è minimo e consentito a chiunque, bambini compresi. Con buon passo ho impiegato circa 30/40 minuti, ma sono mediamente allenato, quindi calcolate qualcosa in più se volete prendervela comoda o qualcosa meno se siete ben allenati e volete timbrare per primi.

Breve sosta per rinfrescarmi nelle acque del torrente e continuo la salita. Altri 20/30 minuti circa di buon passo e arrivo al famoso specchio d’acqua color smeraldo intitolato a questa fantomatica contessa, o meglio al suo necessario per la personale igiene intima. Ti sarai chiesto anche tu… ma perché chiamarlo “Bidet della Contessa”? Sembra che ci siano diverse versioni che girano sul web, dalla più romantica alla più pratica… scegli la tua! A me piace pensare che qualche gentil e bella donzella usava lo specchio, che si trova a 1000 mt slm circa, per rinfrescarsi quotidianamente mezza biotta (“nuda” per i non milanesi) nei giorni caldi dell’estate.

Di vero c’è la sua origine, una frana delle pareti rocciose laterali molti anni addietro. Infatti la piccola valle è incastonata tra diverse cime montuose, la più alta è il Monte Disgrazia con i suoi 3.300 metri di altitudine in vetta.

Avevo voglia di relax e silenzio, lontano dall’afa milanese, e ho quindi cercato una roccia dalla forma comoda e mi sono immerso nella lettura. Siamo in piena alta stagione, quindi dalle 11 circa si assiste all’avvento di molti turisti, diventando così un po’ meno affascinante ma pur sempre piacevole. Il mio consiglio è di iniziare la giornata all’alba se volete godervi qualche ora di totale silenzio con il solo suono dell’acqua a far da sottofondo.

Verso le 14, dopo un bagno rinfrescante nelle acque del verde laghetto, ho deciso di iniziare il mio rientro, fermandomi al rifugio trattoria “Gatto Rosso” per il pranzo… perché sarà anche vero che il mare mette appetito, ma anche la montagna non scherza, fidatevi. Piatto di sciatt e pizzoccheri, che non sono proprio piatti estivi, ma puoi andare a Roma e non vedere il papa? Tanto si smaltisce tutto ripercorrendo a ritroso il tragitto dell’andata. Ah piccolo inciso, se decidete di bagnarvi nelle acque color smeraldo, fatelo prima di pranzo fidatevi… le mamme che contano la famose 3 ore dopo aver mangiato per far fare il bagno ai loro figli devono essere passate di qua e sentito la temperatura del laghetto, si resiste per pochi minuti immersi da quanto sono… diciamo fresche!

Scendendo mi son soffermato in diversi punti sull’argine del Mello, proseguendo la mia lettura o talvolta semplicemente per refrigerarmi con l’acqua fresca del torrente e prolungare un pochino la mia gita che volgeva lentamente al termine.

Alla fine rientro con le stesse domande in testa con cui son partito, perché si chiama “Bidet della Contessa”? E quale è la sua vera storia? Ma che importa… Ciò che importa è che son stato bene, ho scoperto un angolo di valle stupenda e nominata Riserva Naturale e mi sono evitato un giorno di afa milanese da far invidia a Bangkok. Va bé, ora sto esagerando… Bangkok non si tocca, ma questa è un’altra storia.

Buona gita fuori porta!!!

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