Lungo il percorso si incontra il Santuario di Pancole e poi un minuscolo abitato, Collemucioli, dove c’è una fontanella. Gli ultimi chilometri per arrivare a San Gimignano sono di nuovo sull’asfalto, riesco ad arrivare in paese per l’ora di pranzo e ne approfitto per sedermi al bar della piazza a fare uno spuntino. Faccio anche un bel giro a scattare foto, siamo ancora in periodo Covid e il paese è completamente vuoto, senza turisti. Bellissimo.
Incontro altri camminatori già visti nei giorni scorsi e scambio qualche chiacchiera, per poi riavviarmi verso il campeggio dove passerò la notte, che si trova lungo il percorso a circa 2 chilometri e mezzo dal paese.
Giorno 4 – tappa 32 da San Gimignano a Colle Val d’Elsa
L’ultima tappa di questo mio tratto di cammino, è in realtà una mezza tappa. Ufficialmente da San Gimignano si dovrebbe arrivare a Monteriggioni, ma avendo già percorso due anni fa l’ultima parte, mi fermerò prima.
Questa a mio parere è una delle più belle tappe tra quelle che ho percorso: si svolge principalmente nel bosco, all’ombra finalmente! Si devono guadare tre piccoli torrenti prima di arrivare al bivio con la variante per Colle Val d’Elsa. Io proseguo per Monteriggioni e dopo qualche chilometro faccio una piccola deviazione per andare a vedere Badia a Coneo, un’abbazia del X secolo, un po’ in rovina ma decisamente interessante.
Dopo qualche altro chilometro si attraversa prima l’abitato di Villa San Donato, dove c’è una fontanella, e poco dopo si raggiunge Quartaia, dove c’è un bar/alimentari; mi siedo a riposare un po’ e prendere un meritatissimo caffè! Quanto mi è mancato negli ultimi due giorni!
Riprendo il cammino e quando mi trovo già nel territorio di Gracciano, la Francigena passa esattamente per una località chiamata Le Vene, dove un piccolo fiume forma delle pozze naturali di acqua limpida e qui ci si può fare il bagno e sdraiarsi sul prato. E’ parecchio frequentato da locali, io resto un po’ coi piedi a mollo ma poco dopo riprendo il cammino fino ad arrivare a un altro posto chiamato le Caldane, dove c’è una vasca in pietra di origine etrusco-romana di acqua fredda, anche qui è un ottimo punto per rinfrescarsi con un bagno.
Mi siedo una decina di minuti a riposare e poi, invece che proseguire sulla Francigena, punto diretta sulla strada asfaltata che passa prima per Gracciano, e prosegue poi per Colle Val d’Elsa (dove ho lasciato la macchina qualche giorno fa). A Colle faccio un giro per la parte antica del paese ma sono decisamente stanca, credo che il mio cammino sia ora giunto al termine. Mi fermo in un bar per uno spuntino e per riposare qualche minuto, mi aspettano tre ore d’auto per tornare a casa.
Anche stavolta è stata una bella esperienza, ho patito un po’ il caldo e la lunghezza delle prime due tappe, ma penso che percorrere a piedi parti di questo mondo ci insegni a vedere le cose con occhi diversi e a vivere con un ritmo lento “più umano”, che forse, con le incombenze quotidiane, abbiamo un po’ dimenticato. Mi è stato chiesto come ci si sente alla fine: sicuramente molto stanchi, ma con tanta voglia di continuare a camminare, scoprire e scoprirsi!
Buon cammino, Alessandra di cipiaceviaggiare